Per quanto molte realtà private ed istituzionali cerchino di promuovere con grande impegno la cultura della prevenzione, i dati relativi agli infortuni in Italia, in Europa e nel Mondo spaventano ancora. Quello che preoccupa maggiormente, però, non è tanto il numero e la frequenza degli infortuni che continuano a verificarsi, quanto la scarsa conoscenza del fenomeno e la poca consapevolezza da parte dell’opinione publica e dei lavoratori, della necessità di invertire un trend che coinvolge numerosi aspetti della vita di tutti.

Osserviamo nello specifico le situazioni in ITALIA, in EUROPA e nel MONDO:

  • ITALIA – Secondo le ulime rilevazioni ufficiali INAIL, il costo degli infortuni sul lavoro è di circa 45 miliardi di euro l’anno per le prestazioni economiche collegate agli infortuni (assenza da lavoro, fisioterapia, riabilitazione, rendite…). Se aggiungiamo a questa situazione la “piaga” rappresentata dal “lavoro nero“, i cui danni non possono essere considerati statisticamente, il dato da preoccupante diventa assolutamente allarmante. In sintesi, una spesa che equivale a 3,21% del PIL italiano.
  • EUROPA – Secondo la rilevazione del 2019, la spesa per danni da lavoro equivale a 460 miliardi di euro. In questo caso pari al 3,3% del PIL europeo.
  • MONDO – La rilevazione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) del 2018 evidenzia 2,78 milioni di morti per infortuni e malattie professionali (oltre 7500 al giorno). Anche in questo caso l’incidenza sul PIL mondiale si aggira intorno al 3%.

Tutte le risorse economiche impiegate per gestire infortuni, malattie professionali e decessi, potremmo impiegarle per informare e formare i nostri lavoratori e le nostre comunità al fine di indirizzare tutti verso una prevenzione consapevole ed efficace.